Siamo partiti da un mazzo di fiori, un invito a cena, un pensiero dolce o una poesia, magari storpiata e sgrammaticata, ma che ci ha aperto il cuore… Le nostre mani, congiunte, ci davano energia e il nostro sguardo si perdeva in un incantevole mondo stellato dai mille colori… c’era dolcezza nel nostro animo e i nostri passi erano leggeri come se le ali dell’amore fossero spiegate e sospinte dal vento, cullandoci teneramente in un mondo infinito…
Oggi c’è la nebbia in casa nostra… una nebbia bigia e densa, che offusca le cose, spegne i colori, attutisce le luci e i suoni… quel senso di leggerezza è diventato un peso oppressivo che ci chiude la mente e lo sguardo si perde nel vuoto incapace di reagire, rassegnato, a volte persino spento… L’amore è diventato infelicità, il calore è diventato gelo, l’attrazione è diventata un fastidio dovuto alla sua presenza, alla sua voce, alla sua vicinanza, al suo odore…
Un tempo i suoi oggetti parlavano di lui e i suoi regali ci adornavano trasmettendo continuamente amore, amore, amore… oggi molte cose sono chiuse in un cassetto, a volte nascoste, e il solo vederle, toccarle, ci ricorda quanto si sia smarrito, nel tempo, di quell’ incanto iniziale…
Questo non è per fortuna un quadro necessario in tutte le relazioni, ma purtroppo è molto diffuso. Se la nostra relazione non è stata coltivata e cresciuta, necessariamente molte luci si sono spente: non è necessario arrivare al litigio, alla discordia o peggio all’odio, il fatto che l’amore e il piacere della vicinanza tra persone non ci sia più è di fatto la peggior condanna e la più dolorosa conseguenza
Analizziamo mille volte il percorso della nostra vita di coppia e vediamo e rivediamo sempre le stesse cose: i momenti felici ora dimenticati, i ricordi di gioia e felicità diventati lacrime e noia, sbadigli interminabili legati alla banalità che si è creata nella nostra vita, al baratro affettivo, alla distanza emotiva, al vuoto, alla nebbia…
Non aspettiamo che la salute degeneri, che la depressione le ansie e gli stati d’animo divorino lentamente il nostro organismo… proviamo a capire serenamente alcune cose e vedere quanta spazzatura abbiamo seminato noi, per primi, sparpagliandola un po’ ovunque: certo, è stato prima lui a cominciare e noi, per principio, abbiamo fatto altrettanto… Non importa se ora viviamo in una discarica, importante è poter accusare l’altro delle sue mancanze.
Lui inevitabilmente farà altrettanto con noi e questo meccanismo di ripicche e piccole cattiverie porterà a seminare discordia, anziché amore.
Discordia significa che tra due persone non c’è accordo, non c’è amore…
Allora perchè stare insieme? per il piacere di stare male, vivere male, soffrire, litigare? Forse sarebbe stato meglio non iniziare mai a trascinarsi il peso di un primo malessere, né a renderlo per pareggiare i conti
Se oggi guardiamo intorno a noi possiamo vedere facilmente quante porte abbiamo chiuso e quante ce ne sono state chiuse, quanti discorsi non affrontiamo più con il nostro partner e quante cose gli nascondiamo
E’ sempre colpa sua, è lui che ha iniziato, è lui che non ci capisce, è lui che….
E’ sempre lui
Anche se invertiamo i ruoli e ascoltiamo lui, dirà le stesse cose
Possiamo facilmente capire come la verità stia nel mezzo o più semplicemente come non ci sia stato un principio, un errore di base, una cattiveria premeditata ma solamente una somma di piccoli ostacoli che non siamo stati in grado, insieme, di superare…
Vivere insieme, convivere e progettare una coppia, una famiglia, non è come andare al luna park… Può essere all’inizio molto più divertente, più travolgente di tanti giri sull’ottovolante, più emozionante del tunnel degli spettri, più dolce di qualunque melodia, più gustoso di qualunque cibo o vino pregiato… Ma questi sapori, queste musiche, queste sensazioni vanno alimentate, il prezzo della felicità è l’impegno che dedichiamo per ottenerla. Qui non basta comprare il biglietto o dire “SI” sull’altare…
Amare significa anche capire e comprendere, mettersi in gioco, spogliarci delle nostre difese e delle nostre paure, farci riconoscere per quello che siamo…
Se io ho un carattere mio specifico, dei miei gusti, delle tendenze, hobby e passioni, ideali e progetti devo poterli comunicare apertamente e liberamente… Se per conquistare il mio partner ne nascondo la metà, poi assimilo delle sue abitudini che non mi appartengono per non contrariarlo, poi ho paura del litigio e subisco situazioni che mi feriscono, oppure per difendermi o attaccare gli faccio del male… perdo l’obiettivo primario che era quello di stare bene, amare, e ricevere amore e felicità.
Inizialmente siamo sempre tutti fatti uno per l’altro… basta condividere due canzonette e lo stesso tipo di pizza per considerarsi uguali. In realtà non siamo uguali in nulla! Se siamo una coppia eterosessuale siamo prima di tutto un uomo e una donna, quindi due persone così diverse per natura che, per quanto ci sforziamo di uniformare il nostro modo di essere, di fatto siamo e saremo sempre diversi.
Al tempo stesso, la nostra unione crea una fusione, crea la coppia: ossia due persone che si uniscono in unico nucleo e condividono: parti di se stessi e del proprio modo di essere, esperienze, la propria storia, i propri gusti, i propri ideali e progetti, i propri desideri.. condividono!
Condividere non significa litigare, pesare quanto dato e quanto ricevuto, diffidare, chiudersi, nascondersi e meno che mai ferirsi
Lasciamo da parte completamente le armi, in amore non sono necessarie e la nostra felicità non sarà mai data dalla nostra capacità di restituire una cattiveria, magari solo presunta, ma dalla capacità di capire perche qualcosa ci ha fatto male, ci ha ferito, e riuscire a discuterne con il proprio partner affinché la coppia ne esca senza ferite, più salda e felice, più leale, più solida…