Dubbi sulla scelta amorosa

All’origine di un dubbio ci sono una o più situazioni che hanno, ciascuna, una propria valenza e un proprio significato, un proprio peso…

Nel caso in cui il dubbio riguardi delle persone a noi care, come per esempio il proprio consorte e il nostro amante, siamo costretti a valutare ripetutamente le qualità, i vantaggi, i pregi, le caratteristiche positive e negative sia dell’uno che dell’altro.

In genere non ne ricaviamo granché, per la semplice ragione che ognuno ha una propria specificità, inoltre non applichiamo necessariamente lo stesso metro di giudizio nel confronto di entrambi ma cerchiamo di pesare e valutare tra loro delle componenti differenti per importanza e similarità.

Ad esempio, il nostro partner ha una propria storicità affettiva dovuta al tempo trascorso insieme, alle difficoltà affrontate insieme, alla vita trascorsa insieme nei pro e nei contro; ha inoltre una figura istituzionale soprattutto se è coniuge sposato e a maggior ragione se genitore di nostri figli… un amante non ha questo peso, e proprio per questo può dare di più sul piano sentimentale e sessuale, sul piacere e sul divertimento, sulle attenzioni… Non ha senso cercare di misurare con lo stesso metro le nostre sensazioni e pulsioni emotive con quelle di tipo istituzionale.

E’ altrettanto possibile amare in maniera diversa più persone, non a caso proviamo amore per i nostri figli e i nostri genitori, per il nostro partner e per gli amici veri… ma se proviamo amore per due partner differenti andiamo in crisi. Eppure è la stessa cosa, normale e conseguente alla nostra capacità di amare: l’amore non è uno spazio chiuso riservato a pochi eletti, o uno soltanto… noi amiamo chiunque ci dia amore, è un interscambio continuo e mai gratuito o dovuto. Non possiamo imporci di amare e neppure di non amare!

Per risolvere il dubbio che nasce tra due partner dobbiamo valutare secondo me altre cose. Innanzitutto una sincera ricerca in noi stessi per distinguere l’amore vero, leale trasparente e sincero, da quello dovuto a stimoli esterni che lo inquinano e lo falsano, quali la bellezza, la ricchezza economica, la cultura, la posizione sociale… Quando proviamo sentimento per una persona non siamo portati a difenderci od aggredire, a misurare o quantificare, ma ci abbandoniamo spontanei al piacere della sua presenza che non è necessaria, ma preferibile. Spesso scegliamo un partner che ci dà comunque sensazioni positive, ma sulla base di nostre carenze affettive o materiali: un partner bello compensa il nostro desiderio estetico, uno ricco dà sicurezza e pesa sul lato materiale della relazione ma questi non sono valori che reggono nel tempo… le persone semplici e meno benestanti difficilmente conoscono questo tipo di crisi, perchè hanno valori più profondi e immediati.

Se siamo persone ambiziose valutiamo pure che un partner ricco sia meglio di uno povero, ma queste non sono considerazioni affettive bensì scelte materiali, come comprare una casa per l’altra, un abito, un’auto… Quando entriamo in un autosalone valutiamo certamente l’estetica di un’auto, le sue prestazioni, i suoi consumi e le numerose caratteristiche tecnico-qualitative, nonché ovviamente il prezzo. Ma l’amore è una cosa completamente diversa e non si compra al mercato, non è fatto di accessori o cataloghi.

Forse un tempo avevamo dipinto il nostro principe azzurro, o la nostra fatina, come quella persona che un giorno ci avrebbe preso per mano e condotto nel suo mondo incantato. Oggi le cose sono diverse: il principe e la fatina vivono in ciascun uomo e in ciascuna donna. Se abbiamo un principe dobbiamo essere per lui, la sua fatina e viceversa… siamo adulti e consapevoli, non dobbiamo farci condurre per mano ma tenerci per mano e insieme camminare e crescere, dando e ricevendo.

Se decidiamo di scegliere per amore ascoltiamo il nostro cuore, se al contrario decidiamo di scegliere per unità di misura allora è sufficiente saper fare di conto, ma questo è un discorso gretto e povero di contenuti che non mi interessa analizzare.

Certamente, se abbiamo famiglia e siamo sposati da anni, condividiamo amicizie, luoghi, situazioni di lavoro, cresciamo i nostri figli e abbiamo unito fatiche sostanze e denaro per molto tempo, non sarà difficile pensare di sbilanciare completamente tutto e rompere serenamente solamente perchè il nostro cuore ha iniziato a battere per un nuovo partner, magari occasionalmente capitato dal nulla.

In realtà, torniamo a quel principio per cui una relazione va costruita, vissuta e coltivata sempre da entrambi, per evitare che cali di funzionalità e interesse, che diminuisca la passione e quindi l’amore. Le persone intorno a noi diventano ininfluenti quando stiamo bene nel nostro ambito relazionale, non ci possono attaccare né scalfire mentre, quando da tempo viviamo con un partner che non ci trasmette neppure il piacere di essere osservati, basta lo sguardo di uno sconosciuto per sentirci meglio, e provare qualcosa per lui.

In realtà abbiamo lasciato che la nostra relazione calasse di spessore sino al punto di renderla vulnerabile, attaccabile da chiunque… Quando il chiunque è una persona che sa darci qualcosa di importante in quello specifico momento della nostra vita, colmiamo grazie a lui il vuoto creato dal nostro partner che, ci tengo sempre a ricordarlo, non è dovuto a lui ma a entrambi noi che non siamo stati capaci, in ugual misura, di crescere la nostra relazione.

Se un giorno abbiamo scelto un partner per delle motivazioni e oggi siamo cresciuti, cambiati e lui non è più la persona corrispondente al nostro attuale modo di essere non c’è tra i due uno meglio dell’altro: ci sono due persone in crisi nello stesso ambito relazionale, senza colpe specifiche o demeriti. Non c’è il buono e il cattivo, il giusto o l’ingiusto ma semplicemente una coppia in crisi e questo, purtroppo capita a tutti…

Quando si sono separati Al Bano e Romina mi sono reso definitivamente conto che il mito della coppia non è destinato a sopravvivere a priori. Non ha senso avere dubbi su due persone diverse, ma valutare serenamente i perché di uno stato di crisi che si riflette inevitabilmente sui nostri cari, quello sì e in ogni caso nessuna relazione deve essere distrutta a causa della nascita di una nuova relazione. Un nuovo partner può essere la causale scatenante della nostra crisi, ma solamente perchè ci ha dato modo di ricordare che l’amore è qualcosa di vivo e profondo, che il dialogo è necessario, che i ricattini, le ripicche e i calcoli non appartengono al modo di interpretare una relazione ma solamente alle parti cattive di noi, che non hanno voglia di lottare, che rifiutano il conflitto e si giustificano cercando di sgambettare il proprio partner pur di metterlo in torto e avere noi una inutile ragione, o un pretesto per questionare, litigare, o peggio rompere…

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